Fondamentalmente me ne passa per il cazzo. E se moriamo tutti? E lì forse qualche cazzo amaro può pure passarmene, però, bello mio, per allora saremo, per l'appunto, già belli e morti, e quindi cosa vuoi farci? Fossi in te, me la godrei un po' di più. Però, oh, mica perché due coglioni stanno lì a giocarsi la vita di miliardi di cristiani, sfidandosi a chi ce l'ha più lungo. No, il fatto è che dovresti godertela di più, a prescindere. Non lo vedi che qui si muore? "Si muore ogni giorno, dice il poeta", mi rispondi, e appunto, ecco, bravo, quindi devi godertela oggi, e pure domani e dopodomani. Stai tranquillo, tanto alla fine finisce che se la giocano a Mario Go Kart sulla Nintendo, stai a sentire a me ché quei due sono solo dei burloni. Cioè, pur volendo, cosa puoi fare? Non sei capace di mettere pace tra i condomini del tuo palazzo, per far aggiustare un umile, ma pur sempre necessario, cancello, e vuoi metterti a capire cosa faranno due dei più idioti, ma pur sempre potenti, uomini del mondo? Però, tu, goditela lo stesso la vita, ché a furia di pensare troppo al futuro, a chi sei, ciò che fai, a cosa puoi fare, ti sta venendo il mal di testa.. Su ciò che avresti potuto fare, ma non te l'hanno permesso il fato, gli amici e i raccomandati, che ti sono preterintenzionalmente contro, ci hai scritto tutto un saggio dal titolo "Avrò pure mille lauree, però come non faccio un cazzo io, nessuno mai". Ehi, ehi, sto scherzando, lo so che ti fai un mazzo così per cercare di portarti qualcosa di soldi a fine mese, lo sappiamo tutti. Che poi a fine mese non ti porti mai un cazzo ché, tra spese e imprevisti, ti sei giocato pure parte dello stipendio successivo, questo è un altro paio di maniche. Alla fine cosa può farci?
Appunto, un cazzo di niente. Testa bassa e pedalare. Oppure, com'era?, testa alta, petto in fuori e via dritto, senza mollare. Umiltà e determinazione: è in questo modo, o almeno così dicono, che si arriva dappertutto, pure a presiedere la Casa Bianca. Ecco, appunto. Su, non pensarci. Sopravvivi, tutti i giorni, alle tue giornate di merda, ora ti preoccupi se una bomba ti cade sulla testa? Dici che, a saperlo, non staresti lì a preoccuparti del futuro, al lavoro, ai soldi, allo stress, allo studio, ai crediti formativi equipollenti e alla dieta? Bugia. Lo sappiamo bene, noi due, che saresti in grado, comunque, di startene lì a lamentarti comunque di qualcosa. E non della potenziale morte imminente, ma del fatto che, di te, nessuno se ne fotte. Hai fame, apri il frigorifero ed è vuoto. Hai sete, ed hai finito acqua, birre e vino. Quella del rubinetto non è potabile, ma la bevi comunque. Tanto, stai per morire sotto gli attacchi di una bomba nucleare, cosa può farti l'acqua contaminata da chissà che merda? Ecco, stai già per arrenderti. Stai già mollando. Spegni le luci, è buio, hai sonno, sei esausto. Vai verso il tuo letto. Ma tieni la lampadina della camera da letto fulminata. Rimandi da giorni, e da giorni te ne sbatti il cazzo. Tanto, a tentoni, al buio, criptando con le dita luoghi che conosci ormai a memoria, casa tua è scrittura breille, riesci ad arrivare sul bordo de letto. Scopri le lenzuola, ti togli le scarpe, vestito, sporco di fatica e sonno, ti corichi senza coprirti ché hai caldo. Colpa della testa che ti fa male, che ti gira, che ti assilla. Moriremo tutti. Si muore ogni giorno, dice il poeta. Fanculo il poeta. Amen, fratello. Non ho sonno. Partitina a Mario Go Kart?
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