In un'epoca in cui la figura dell'autore (o, in senso ancora più largo e astratto, del creativo), viene spesso messa in dubbio, attraverso la multidimensionalità e la partecipazione attiva dello spettatore nel fatto creativo - dal televoto del talent a piattaforme come Wattpad - e c'è una continua autoriflessione sul mezzo filmico, Netflix s'inserisce nella discussione tramite la serie più metacinematografica del suo catalogo.
D'altronde, non è la prima volta che gli autori di Black Mirror affrontano il tema della narrazione e le sue molteplici deviazioni/declinazioni: il primo episodio della quarta stagione, giusto per fare un esempio, Uss Callister, è un magnifico gioco di narrazioni multiple in cui esistenze digitali, create a partire dal Dna umano, inserite in un gioco virtuale – una riproposizione parodiata di Star Trek -, e capaci di sentire emozioni vere pur non essendo reali, modificano la narrazione prima, fino a distaccarsene completamente, per inserirsi, finalmente libere dalle catene della vita reale e del videogioco, in un’altra multidimensionale. A nulla serve cercare di manipolarla e tenerla sotto controllo, tentando di inserirla in un unico solco, come accade alla madre del secondo episodio, in cui attraverso un dispositivo digitale, Arkangel, controlla, edulcora e manovra la vita della figlia: la narrazione/vita, inevitabilmente, finisce per ribellarsi e ritorcersi contro. I mondi distopici di Black Mirror riflettono continuamente sul rapporto tra uomo e tecnologia, con finali mai favorevoli ai primi e in Bandersnatch la situazione non cambia. Le novità sono però almeno due dove la seconda rende (quasi) superflua la prima:
La sensazione è che in Bandersnatch, mescolando detto e non detto, verosimile e inverosimile, è ancora solo il Narratore - o l'ideatore o la casa di produzione o tutti questi insieme, forse non più quello più propriamente benjaminiano, ma ancora riconducibile ad una qualche identità che propone una propria visione del mondo - a mettere ordine nel caos delle possibilità, concedendo allo spettatore, prendendolo anche un po' in giro,- repetita iuvant - solo l'illusione di decidere ancora. E, detto tra noi, vista l'epoca, tutto ciò mi conforta.
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March 2019
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