È un bel po' che non scrivo qui sopra. Il fatto è che non ho proprio il tempo. Non è che prima ne avessi di più, ora è solo una questione di intensità degli impegni: corri di qua, corri di là e la forza per stare cinque minuti, ma diciamo anche due, a scrivere non c'è. Mi sto godendo il silenzio e la fame, le corse e i riposi. Sto masticando letture e ascolti. Accumulo esperienze e "cose". Raccolgo quanto fatto finora e cerco di mettere tutto a posto, possibilmente in ordine alfabetico, ninnoli fieri sui miei scaffali esistenziali che, lo so per certo, ho montato alla buona e meglio ma, so per certo anche questo, può tenere botta un altro po', il tempo dell'immagazzinamento: dà un senso di feticista rassicurazione osservare quanto ammassato fin qui, come quelle librerie piene piene di libri ma incomplete. La mia, per esempio, fa effetto Xanax: da un lato mi rilassa, dall'altro genera un ansioso ma piacevolissimo "c'è ancora tanto da fare/leggere", come con il malato che con/nonostante l'antidepressivo riconosce la malattia. E se ne compiace. Dicevo. Mi godo la latitanza. E la promozione di "Mangiando il fegato di Bukowski a Posillipo" che, di fratto, molto deve a questi viaggi fatti qui sopra. Questo libricino, l'idea di quattro racconti a soli 2€, è anche un ringraziamento a chi mi ha sempre letto con passione ed affetto. A voi soprattutto chiedo di sostenere questo piccolo ma ambiziosissimo progetto. Di fatto, più che latitanza, è un momentaneo trasloco su altre piattaforme. Intanto, raccolgo, mastico, metto da parte.
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March 2019
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