Diciamocela tutta: c'era venuta un po' una mania compulsiva. S'iniziava alle tre del pomeriggio e si finiva mai. Per dimostrare cosa? Che si voleva chiavare come i ricci, ma a dirlo si passava per dei maiali. E allora giù con gli squillini. Tu pensi me, io penso te, poi mi ripensi, rispondendo al mio squillo che ripeterò per rispondere te in un loop da encefalogramma piatto. Alla fine non significava niente: uno squillo e niente più. Per alcuni era l'alternativa alla masturbazione, l'autoerotismo del nuovo millennio, per altri un pietoso tentativo disperato di non finire a masturbarsi in eterno. Qualcuno lo ha romanticamente paragonato ai cinguettii degli uccelli nella fase del corteggiamento; già, peccato che, ai tempi dello squillo, al corteggiamento era stato tolto il fascino erotico del pre e del dopo. Ve l'ho detto: Nun se chiavavaaaa! Poi venne il tempo di Messenger e la situazione non è che cambiò poi tanto. Anzi, a dirla tutta, finì solo per peggiorare la situazione. Innanzitutto si complicò la chiarezza della comunicazione. Ve lo ricordate? Ad ogni lettera-grafia della qwerty avevi fatto corrispondere un emoticon e quando volevi semplicemente scrivere "Hey, ciao come stai"?, partivano gif, emoticon traballanti, punti interrogativi giganteschi che, a confronto, un trip da Lsd dà meno visioni. E poi c'era lui: Mr Trillo, il fratello piccolo dello squillo. Il significato, dietro al significante, era sempre lo stesso: non ti posso corteggiare ché siamo lontani e se vengo sotto al balcone a farti la serenata, come si usava fare una volta, o passo per tamarro o parte la secchiata d'acqua (nella migliore delle ipotesi); se ti spedisco i fiori a casa, passo per stalker seriale e mi mandi i carabinieri a casa; se ti invio una lettera d'amore, passo per sfigato ché non si porta più, e allora sai che c'è? Mo ti trillo e vediamo che succede. E alla fine, il più delle volte, succedeva una cosa sola, e ora ve lo spiego: Qualcuno ha detto che la nostra generazione è quella più volgare e bestemmiatrice di tutte. E grazie al cazzo: un trillo ti bloccava tutto il Pentium Pc Calcio YouPorn. Tu sei lì, intento a flirtare con una che al 90% ti avrebbe friendzonato (il restante 10 % delle tue speranze erano tutt'al più riposte in una più probabile e accettabile indifferenza), ed ecco che la bruttona-antipatica di turno, che non sai nemmeno com'è che l'hai su Msn, ti trilla, facendoti bestemmiare i morti a Bill Gates. Nel frattempo, lei, quella del 90% più 10, si è messa offline, o forse ti ha cancellato. E ad ogni modo, anche se ti ha risposto, non lo saprai mai ché hai dovuto formattare il Pc. Oggi, nell'era dei social giganteggiata da Facebook, considerato che il poke - ultimo sfatto erede dello squillo, made in Zuckerberg - nessuno più sa cos'è ( e, in realtà, in pochi hanno capito cosa significasse), nell'era in cui il Corteggiamento è diventato una pietosa commedia recitata da pupazzi incelofanati in risvoltini, troni, esterne e volgarità, si è perso un po' di quel tenero romantico imbarazzo, dietro cui si nascondeva il significato dello squillo. Perché, diciamocela tutta, squilli e trilli erano metodi da insicuri, inventati da insicuri che, in fin dei conti, non potevano non suscitare un briciolo di tenerezza. Oggi, fortunatamente, si parla chiaro e, se c'è un interesse, lo si dice senza troppi giri di parole: "senti, che ne diresti se io e te, appena possibile, copulassimo e poi, magari, che ne so, da cosa nasce cosa, non si può mai sapere, va a finire che ci sposiamo pure"? Vanno così oggi le cose o mi sono perso qualcosa? Ormai, a 28 anni quasi, sono un vecchietto e non so più com'è che i giovani fanno acchiappanza. Si dice ancora così? Mado', come sono vecchio.
0 Comments
Leave a Reply. |
RaccomandazioniQui leggerai racconti, idee, sfoghi, calembour, pasticci, riflessioni, soliloqui, turpiloqui e recensioni. Clicca per la Pagina
Archivio
March 2019
|