-Tonì, apri la porta. -Non posso. Devi aspettare. -Non riesco, fa' presto, ti prego. -Gianlù, è inutile, qua ci vorrà tempo. -Maronna mi'! Mentre mio fratello era fuori a lamentarsi, io pure soffrivo come un cane. Non stavo mica divertendomi. Era una vita che non mi veniva un attacco di stitichezza così dirompetnte. A pensarci, mai avuto tante difficoltà ad andare di corpo. Sarà l'età, i primi segnali. Dicono. Mi spremevo con tutte le forze che avevo, eppure non riuscivo proprio a cacciarlo via, 'sto stronzo di merda. Non potevo fare a meno di farla. Ero in quelle scomode circostanze che ordinariamente vengono definite a punta di coltello: né fuori, né dentro. Uno strazio. Avevo tra le mani Tropico del Cancro, una brutta edizione della Feltrinelli: copertina rigida e il titolo scritto di viola e arancione. Brutta, davvero brutta. Che volete farci? Così vanno certi affari. L'avevo trovato su non mi ricordo quale bancarella a un prezzo ridicolo. O l'ho ordinato da Libraccio? E chi si ricorda. Sto qui a farmi il culo a tarallo per fare lo stronzo e tu vai trovando che mi ricordi certe cose? Se però l'estetica lascia a desiderare, la traduzione è di Branciardi. Quando l'ho notato sono rimasto contento e, ricordando ciò che racconta ne La vita Agra, ho pensato: chissà se tra le carte da tradurre commissionategli c'era anche Miller. -Tonì, Tonino. Ti prego, fa' presto. Poggiai per terra il povero Miller. Mio caro Enrico, anche 'sta volta dovrai attendere. Ero molto curioso di sapere com'è che andò a finire quando ti ammalasti e quel tuo amico, per non vederti morire tra i piedi, ti cacciò di casa. Avrei voluto tanto saperlo, ma niente, soffrivo come un cane. Mi spremevo, muovevo le gambe, le natiche, la pancia, facevo riti propiziatori, cercavo insomma un modo per sciogliere la situazione, ma niente. Proprio niente. Niente di niente. E mentre mio fratello continuava a strillare, manco avesse avuto un piragna nell'intestino, intento a squarciargli lentamente a morsi le interoria, cercavo di fare il punto della situazione. Qua è meglio che mi rilassi: è inutile prenderla sul serio e sforzarsi più di tanto, che altrimenti mi viene fuori un embolo, mi partono le coronarie, e per una cacata va a finire che mi faccio pure il viaggio all'altro mondo. Piano piano e si risolve tutto. Gianluca dovrà aspettare. Pensai. Mi misi a contare le mattonelle, prima ad una ad una, poi a due a due, prima quelle del pavimento, poi delle pareti. Perdevo facilmente il conto e quindi ripartivo spesso da capo. Alla fine mi scocciai. Il numero quelle verticali per quelle orizzontali: base per altezza. Che si deve fare per distrarre l'ano. -Maaa, maaamma...Tonino se sta 'ntallianne. Dovevo distrarmi, che così funzionano certi ani: se non li noti, fanno da sé. Sul mobile c'era tutta una serie di giornali, di quelli scandalistici, di quelli con le dive con le zizze da fuori e che parlano di quanto siano pie credenti della Madonna di Casapurchiano. Li presi. Cruciverba e Sudoku erano già stati svolti tutti. Mannaggia. -Tonììì... Toninooo. Ho iniziato a sfogliarli. Parlavano quasi tutti dello stesso problema: Com'è che andrà a finire tra Belen Rodriguez e il parrucchino di Sandro Mayer? Ho iniziato a leggere alcune interviste, anche se non sapevo chi fosse la gente intervistata. Però ho notato che, in alcuni di questi giornali, viene spiegato com'è che si leggono certe parole straniere: Tapis roulant si legge tapì rulà. Bene bene. Sono passato a letture più interessanti. E infatti avrò letto mille volte la composizione del bagnoschiuma Vidal. Su l'etichetta c'era scritto: emollienti ed idratanti, per una detersione dolce e delicata in tan.... ...qualcuno si chiederà perchè non abbia deciso di riprendere Tropico del Cancro. Il fatto è che cercavo qualcosa che, in un momento di distrazione, mi desse la possibilità di cacciarlo, lo stronzo maledetto. Con Miller mi devo concentrare, giacché certe letture vanno capite, approfondite, non è che leggi per fare a gara con chi ha più libri in libreria. Ho tre letture che mi trascino addosso da tanto tempo, proprio per questo motivo: Anna Karenina, L'urlo e il furore e Tropico del Cancro, per l'appunto. Non è che siano difficili, tutt'altro. Oddio, ad essere del tutto sinceri, di Faulkner mi mancano cento pagine circa e ancora non ho capito dove voglia andare ad apparare. Il fatto è che non tutti i libri si esplicitano facilmente e/o ci sono simpatici a primo achito, motivo per cui ci vado adagio, piano piano. Magari, nel frattempo, inizio altre letture, più scorrevoli, meno agghiaccianti per stile e contenuto. Così faccio. Per intenderci, da quando ho iniziato Anna Karenina ad oggi, avrò letto una trentina di libri. Già. E lo so che il tipico lettore non condividerà il mio modum legendi, però: a) non posso abbandonare definitavamente certe letture che vanno fatte nella vita, penso; b) non posso bloccarmi irrimediabilmente per sempre su di un passo un po' più ostile e non leggere più. Insomma, tornando a noi, non potevo leggere Miller proprio mentre dal buco del culo stava per partirmi un'emorroide. Avevo bisogno di altro, di qualcosa che mi facesse cacare, e infatti, riprendo i giornali di cui sopra e scopro che Moccia ha una rubrica tutta sua - non ricordo in quale - dove alle ragazzine dà consigli d'amo oooo.. oddio oddio... aaaa... ecco...ec... maronna sant... aaaaa.... uff...uuuuu... aaaaa...ah ah.... ah.... Ricordo che sorrisi. E che mi asciugai il sudore. - Gianlù, due minuti ed esco.
2 Comments
Patty Non foste...
12/4/2015 06:50:41
Ehhh si. 😄 Questa volta, hai scritto una cagata. Confessa : lo hai fatto apposta! 😂😂
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Il Gallo
12/4/2015 07:33:25
SìSì. Una Todo Cagata
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