Domanda pesante? Troppo generalizzante? Già, può darsi. Correggiamo il tiro: alcuni napoletani non sanno perdonare? Pare di no. Soprattutto se colpiti nel loro cuore bianco azzurro a forma di Vesuvio, con in mezzo un pezzo di sole grosso così. Patriottismo ad uso e consumo personale, da utilizzare a mesi alterni, tre volte al giorno, possibilmente vicino ai pasti, tra una pizza ed un babà. Anzi no, nel babà c'è il rum e, si sa, non si bevono alcolici se si assumono medicinali. Un sentimento forte, leale, sentito che rende la città unita sempre, solidale ogni attimo, pronta a barricarsi a difesa della propria identità. Già. E guai a toccarla, guai a parlarne male. Cioè, per carità, tra noi possiamo pure dircelo che è piena di problemi e che spesso, per colpa dei nervi che ci fa saltare, si è costretti a sperare in nuove canonizzazioni per poter pescare nuovi nomi dalla lista di santi bestemmiabili, ogni dì, però, oh, guai a chi ne parla male fuori dai confini domestici. E questo ci sta. Tua madre è una puttana, ma che non siano gli altri a dirlo: al massimo, concessione limitata ai soli figli e clienti. Tutto nella norma. Il caso Alex Schwazer ha però dell'incredibile. Non me ne frega di entrare nel caso specifico della squalifica, o di parlare dei presunti complotti a suo danno eccettera eccetera. Spero non sia un nuovo caso Pantani questo, ma non posso tuttavia deciderlo io al di qua di una tastiera. Non ne ho i mezzi e, credo, azzardo, purtroppo, forse, la vera verità non la sapremo mai. La cosa che più mi preoccupa, però, è questo cazzo di dito puntato. Un popolo intorpidito in un'artrite irrigidente a forma di enorme indice. "Posso giurare che non ho fatto niente di proibito. Sono altoatesino, non sono napoletano" Disse l'atleta, in una e-mail privata al suo medico. Bene, un errore. Una frase lombrosiana. Una cazzata. Intanto, le scuse ci sono state. Come quando un allenatore di calcio, in un momento di stress particolare, dà del frocio ad un suo collega: è parola gergale, bruttina, fuori posto, ok, ma scappata troppo in fretta dalle labbra, per poter provare ancora a trattenerla tra i neuroni. A chi, nei momenti di rabbia, di stress, mentre si aspetta l'autobus, la circumvesuviana, la cumana, dopo aver subito uno scippo, quando pagate l'assicurazione dell'auto troppo troppo alta - insomma la città regala tante tante belle occasioni di sconforto - non è scappato un "questa fottuta città di merda", " noi napoletani facciamo schifo"? Ma mo, al di là del fatto che qui, di cazzate, se ne dicono ogni giorno e di ogni tipo, parlando per luoghi comuni e per sentito dire, eccetera eccetera, considerando che il fatto risale al 2013 ( ma quanto siamo permalosi?) e ribadendo il fatto che parliamo di una missiva privata ( e nel privato, se volessimo stare lì a precisare su ogni singola frase che diciamo, passeremmo tutti per razzisti, femministi, maschilisti, omofobi e blablablà), esiste il perdono in questa terra circondata da mille chiese, inzuppata di miracoli, capuzzelle e cristi velati, e in cui tutto è permesso? Viste le offese, le ingiurie, i 'crepa', mi verrebbe da dire di no. Per il popolo del "chi ha avuto, ha avuto, ha avuto chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdámmoce 'o ppassato simmo 'e Napule paisá, non esiste perdono, per chi non è napoletano, per chi non canta le canzoni napoletane, per chi non ha un moto d'orgoglio per chi ha inventato il bidè. Capirei se Alex Schwazer si fosse messo a raccogliere firme per aderire alla costruzione di un campo di concentramento in cui internare napoletani, rom e Lorenzo Insigne ( che a sentire molti, ultimamente, è un po' l'uno, un po' l'altro), capirei se fosse recidivo, ma, fino a quando non arrivano nuovi aggiornamenti, pare non sia accaduto nulla di tutto ciò. Capirei l'indifferenza, la diffidenza. E tutto ciò per cosa? Una frase, una semplice e piccola frase; certamente un paragone sbagliato, inzaccherato di ignoranza e superficialità, ma cosa serve la lezioncina che si può imparare dai propri errori, se le scuse non servono a niente, se non si è disposti ad accettarle? Mi viene in mente quella puntata dei Simpsons in cui Marge è vittima del gioco d'azzardo. Guarita dal vizio, perdonata da Homer, quest'ultimo non perde comunque occasione per ricordarle che, anche se lui ne ha fatte tante di cazzate, lei, col gioco d'azzardo, ne ha fatta una ancora più grande. Marge, giustamente, gli ricorda che quando si perdona una persona, non si può stare sempre lì a rinfacciare. Non sembra questo il caso, visto che, a quanto pare, per come viene rimessa sistematicamente in mezzo la frase incriminata, il perdono non c'è proprio mai stato. Anzi, pare quasi ci sia del mefistofelico godimento nell'apprendere che all'atleta sia stata confermata la squalifica. Per la serie, te lo sei meritato ( che, tradotto in dialetto, suona più o meno così: "afammoc"!), e non perché hai barato, no, ma perché ti sei permesso di dire certe sozzerie. E perdonatemi, ma non solo questa morale intransigente stride con la nostra (a questo punto presunta) congenita inclinazione verso l'accoglienza, ma godere degli errori altrui - a patto che quest'altrui non si chiami Adolf Benito detto Salvini - è da uommenicchi e non da Napoletani. Con la Enne grande. Passo e chiudo.
4 Comments
Francesco
12/8/2016 08:15:46
Il singolo allenatore che usa il termine "frocio" in un momento di concitazione e di agone, è un episodio isolato, non ripreso dalle telecamere o detto in conferenza stampa, ma "pubblicizzato" da chi lo ha subito alla stampa, fuori dal campo e dal contesto. E devo dire che in qiesta occasione uno realmente"frocio" , come disse sbagliando Sarri, si sarebbe comportato diversamente. Il caso Schwize è diverso. Sono anni di cori razzisti sugli stadi, anni che i napoletani come me quando vanno al nord, si sentono dire paroline ed epiteti vari. Da napoletano mi è capitato (come a tanti) di chiedere un scontrino fiscale non emesso ad un ristorante di Trieste. Il ristoratore partì con una tolfa che c'era da mettergli le mani addosso! "Voi venite a chiedere lo scontrino qui, e li sapere solo rubare, noi al nord paghiamo le tasse anche per voi, ladri e fannulloni". Ed io devo sentire questo? Io che con la scusa delle truffe assicurative pago (dati alla mano) quasi il 400% in più di rca, rispetto a Trieste!? (I dati sono riferiti alla mia auto, cambiando solo la residenza, sono passato da 1500 euro annui a 500 euro a Trieste).
Reply
fra'
12/8/2016 08:29:40
Caro, l'email è un luogo privato, non un luogo privato. Che ci sia tanto razzismo non lo metto in dubbio. Ma si può sbagliare e poi chiedere scusa? Alex l'ha fatto. Gli si può buttare la croce addosso per tutte le merde razziste che ci sono nel mondo?
Reply
Lorenzo
12/8/2016 09:42:11
Perfettamente d'accordo con Francesco! Co sto fatto che quando si tratta di denigrare Napoli ed il Meridione dobbiamo essere comprensivi, quando tentiamo di far notare queste cose, siamo lamentosi... Sai che c'è? Che quando inizieremo a ribellarci sul serio sarà sempre troppo tardi!
Reply
fra'
12/8/2016 11:36:32
Dovremmo lamentarci di altro.
Reply
Leave a Reply. |
RaccomandazioniQui leggerai racconti, idee, sfoghi, calembour, pasticci, riflessioni, soliloqui, turpiloqui e recensioni. Clicca per la Pagina
Archivio
March 2019
|