Gambe ancora tese per la salita di Mezzocannone, labbra affannate, nervi stracciati per la giornata, il caldo, la gente, ché la gente ha sempre un non so che di urticante come la mia camicia azzeccata addosso, il pantalone lungo che all'Università vuoi mica andarci col bermuda porca puttana hai ragione che non sono solito bestemmiare, non ad alta voce, non in presenza di altre persone di cui, a pensarci, non me ne frega un cazzo però non posso mica prendermela con loro se ho deciso di mettermi sto sfaccimma di pantalone lungo, col calzino che si è sfilato e mo ho il tallone che struscia nella scarpa, mannaggia la colonna. Fischietto un tema e si distendono i muscoli intorno ai zigomi. Si sono conentrati tutti sulle labbra. Seguo una melodia raccontata da 10 dita. Non è che io abbia controllato se ce le avesse davvero tutte e dieci, ma per come viaggiavano le note, immagino fossero tutte e dieci e, in fondo, perché avrebbe dovuto avere qualche dito in meno? Gli do un euro. - Grazie, si vede che a te piace. Eri l'unico a sorridere. Questi non capiscono niente. - Come ti chiami? - Savio. - Savio? - Sì, Savio. - Ah! - Perché? - Non niente, comunque tu sei bravo, davvero bravo. - Grazie, grazie. Pure tu suoni? - Un po', ogni tanto pure io, per strada, ma tu sei più bravo. - Quindi tu mi puoi capire? - Sì, sì, ma tu davvero ti chiami Savio? - Sì, mi chiamo Savio. - Ok, ok. - Ma hai capito tu questi? Non capiscono niente e magari si lamentano pure. Ma poi, dico, questi vanno in chiesa, che ci vanno a fare in chiesa? - Eh, lo so, c'hai ragione, ma la musica non la capiscono tutti. Riparte con un giro. Destra, sinistra, apre e chiude. Bella, davvero bella,suona benissimo. Smette e mi torna vicino e, poggiandomi la mano sulla spalla, indica le persone intorno. - Non dico tanto, però pure 5 centesimi, con tutta questa gente, cioè io faccio venti trenta euro in due tre ore e vado a casa, però fanno pure finta che non esisti, che non sentano, che non respirino. Next stop Materdei. Fisarmonica in spalla, mi dà la mano e fa per andarsene via. - Te ne vai? - Sì ma vado dietro, può essere trovo qualcuno buono come te. Il sudore si è asciugato addosso, ho ancora il pantalone lungo, ho i talloni tutti consumati, mannaggia 'sti calzini di merda, le gambe pesanti, le orecchie calme. Mi siedo, tra poco arrivo a Piscinola. Un signore piuttosto distinto, coi capelli bianchi, la barba grigiastra, come le sopracciglia, gli occhiali tondi, tiene sulle cosce un giornale. Renzi, De Magistriis, il Referendum, Benigni e la Costituzione, la gente è cattiva, silenziosa, fa finta di niente, sono manichini, però ascoltano, sentono i rimproveri ma restano manichini, uno, due, tre, non leggo, non sento, non capisco, ma ho le gambe tanto stanche ché dimentico i nervi stracciati. Scendo, sono arrivato a destinazione ed in testa ho i tasti della fisarmonica scolpiti nella memoria.
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March 2019
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