Mi piacciono molto i libri, soprattutto quando me li regalano: è come scartarlo due volte, il regalo. La prima, quando togli via il fiocco e stracci la carta. La seconda, quando leggi il titolo, sfogli piano piano le pagine e lo fai tuo. Comunque vada, sarà una sorpresa. Una casa non è una casa se non c'è una libreria piena di libri letti, con affianco un'altra, immensa, infinita, poeticamente eterna, piena piena di opere da leggere, o più realisticamente da riempire. La felicità è una libreria a cui si posso aggiungere blocchi di scaffali e mensole, mani che si tengono, arterie che si incontrano, maglie che s'intrecciano. Leggere è un'ossessione, una droga, un bene di prima necessità. Questo è l'antipasto, per poi andare dritto al sugo, anzi per offrirvi il dolce. Il 30 Aprile, a Secondigliano, di Sabato sera, si è tenuto il primo incontro del Piccolo club del libro di Secondigliano. Immaginatevi la scena: - Dove vai stasera? - Resto a Secondigliano. - Ah, a fare cosa? - Per parlare di un libro. Fantastico, no? Si ribalta tutto, anzi, si ristabilisce l'ordine esatto della bellezza: è la resistenza eroica di chi crede ancora a quella stupida leggenda secondo cui, per far sì che la terra produca fiori e frutti, bisogna ararla, prendersene cura. Una cosa così sciocca, banale, semplice, che capisci perché molta gente non ci crede o, più semplicemente, ne ha paura. Oddio, ho parlato di resistenza, ma non è proprio il termine più adatto. Il verbo Resistere mi ha sempre dato la sensazione di qualcuno che, inginocchiato, piegato su se stesso, con le braccia intente a coprirsi la testa, il cuore, le parti vitali, tenta di parare i colpi, fino alla fine, fino allo strenuo delle proprie forze. Si difende con onore, è vero, e anche con coraggio, ma dà la sensazione di essere stanco, che sta lì lì per perdere. Questa qui invece è proprio una Riscossa bella e buona: forte, energica, combattiva, consapevole e quindi pronta a riprendersi i propri spazi. Tutto è nato dall'idea di voler dare un punto di riferimento a tutti quei lettori che, dopo aver letto un libro, non hanno con chi parlarne e confrontarsi e se sei tra questi e ti va di partecipare, invia la richiesta al gruppo su Facebook, cliccando qui. Conoscere è un'arte, l'arte è bellezza: conoscere è un'opera d'arte bellissima e, come tutte le cose belle, non può non distribuire a grandi dosi di entusiasmo. Il primo incontro è stato dedicato a 1984 di Orwell: si è parlato di tutto, di dittature, di memoria, del Fratello Maggiore, di Winston, della sua resistenza, delle braccia probabilmente troppo deboli per difendersi la testa, il cuore, le parti vitali. Forse troppo piccolo per provare a riempire blocchi, scaffali, arterie e maglie, da solo. Invece qui noi siamo in tanti e abbiamo voglia di esserci a colpi di musica, letteratura e sorrisi belli, grandi, pieni di denti e che sanno accarezzarti, che sanno come addormentarti gli screzi del cuore. Perdonatemi l'entusiasmo: è che sono un innamorato e mi scoppia il cuore.
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March 2019
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