Faccio una premessa: nel Post precedente, mi ero permesso di fare una metafora zoomorfa, paragonando la strafottenza collettiva, ma anche del singolo, all'atteggiamento remissivo del Panda. Ho cercato semplicemente di dire, a modo mio, che in un palazzo ci sono delle regole da dover rispettare e che, se non ci si presenta mai alla riunione condominiale, diventa poi complicato far valere le proprie ragioni se, contravvenendo al contratto stipulato, ci si ritrovano imposte 30€ in più da pagare al mese. Oggi il discorso si fa più complicato: la sensazione è quella del mister che, alle telecamere, deve motivare la sconfitta della propria squadra che ha subito un gol in fuorigioco, un'espulsione ingiusta e si è visto negare un rigore. Il 50 + 1 ti mette in difficoltà, dà spazio a chi, fondamentalmente, può legittimamente fregarsene nulla: è la democrazia baby. Il fatto è che dare una spiegazione a tutto questo - del perché la gente se ne freghi, al di là degli agghiaccianti inviti ad astenersi - è talmente complicato che è meglio tacere: non sono un sociologo, né un politico, tantomeno un politicologo e se mi permetto di dire la mia, rischio pure il linciaggio pubblico e, di farmi offendere, non mi va; d'altronde, sono solo uno che cerca di farsi una propria opinione e, più che cantare qualche canzuncella, davvero non può fare nulla. Sì, ok, ho sto viziaccio di leggere, tanto, forse troppo, ma a che può servire? Tanto, ormai, tutti possono dire tutto ma nessuno ha diritto di dire niente. Tutti possono pubblicare tutto e tutti possono dirti cosa non va pubblicato: il piatto di pasta sì, la tessera elettorale no, cosa leggere sì, che bisogna andare a votare no, offendere se si ascolta musica di merda sì, a volte no, ma soprattutto mai criticare l'elettore che l'elettore non fa. "Tu non puoi avere nessun diritto di esprimere la tua fallibile opinione, autocompiacendoti delle tue azioni: questa è la mia insindacabile e imperfettibile, perché già perfetta, opinione, me ne compiaccio e te la scrivo pure su Facebook". Ecco. Questo referendum ha fatto sì che tutti potessero dire qualsiasi cosa su tutto e tutti. E non so se è un male o un bene. Già, perché avere qualcosa da dire è complicato: per molti è molto più facile avere qualcosa da ridire. Stendhal, nel 1830, in "Rosso e il nero" scriveva: L'opinione pubblica è terribile in un paese dotato della carta costituzionale. Già, in questa nostra democrazia, qualcosa non funziona, ma per certe cose c'è sempre il buon Giorgio Gaber, quindi buon ascolto:
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March 2019
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