Torno a scrivere un po' di cazzi miei, a mo di fattarello come piace a me, che con la storia delle recensioni tutti hanno iniziato a dirmi perchè, anche io, che bravo, pure?, fai bene, a tavola, è pronto. Che poi ne ho fatta una sola. Che poi chiamarla recensione sembra una cosa da coglioni. Basta dire solo che mi è piaciuto Stronzology e, come mi capita ogni volta che mi entusiasmo per qualcuno o qualcosa, non ho potuto fare a meno di raccontarlo. Ma dicevo, torno a raccontare qualcosa di diverso. Piglia i ricordi, riscrivili a caso, così come ti passa per la testa, e poi boh. Cosa credevi di fare? Letteratura? Ma va. Comunque... Avevo sì e no sedicianni. Eravamo io, Salvatore e suo cugino, uno di cui non ricordo il nome, ma a noi non frega niente visto che anche Salvatore è un nome preso random. Meglio evitare di dire i nomi veri, che il mio amico potrebbe offendersi. Essere tirati in ballo, così, pubblicamente, brutalmente, su di un blog, ma vi pare? Potrebbe vergognarsene. Vero Gennaro? Vi dicevo, avrò avuto sì e no sedicianni e portavo i capelli a spazzola. Li ho sempre portati così i capelli. Beh, un paio di volte ho avuto l'ingegnosa idea di radermeli a zero o di farmeli crescere tipo il clown dei Simpsons, Krusty. Perché è questa la forma che assumono i miei capelli, ogni qual volta mi vien voglia di farmeli crescere, cercando di assomigliare a non so che ricchione di Hollywood. Però, il più delle volte li ho portati così, a spazzola. Ma non come pensate voi, tipo due, massimo tre centimetri di pelo irto, in stile Bart Simpsons ( è già la seconda volta che li cito, ora mi aspetto la denuncia di Matt Groening). No, vi sto parlando di vere e proprie antenne pelifere, con le quali avrei potuto chiedere un sostanzioso vitalizio per aver fatto da ripetitore alle frequenze di RadioRadicale. Insomma, senza dubbio un taglio piuttosto appariscente, un po' a pesciolone, e non domandatemi perché avessi osato tanto. Avevo sedicianni e Dragonball Z era già alla 324esima messa in onda. Che le cose fossero collegate? Bah, chissà. Fatto sta che io, “Salvatore” e il cugino (di cui continuo a non ricordarne il nome) stavamo per prendere la metro a Chiaiano. Prego, allontanarsi dalla linea gialla. A un certo punto, arriva un gruppo di ragazzi davvero simpatico e, infatti, subito incomincia a prendermi di mira, facendo riferimento al mio taglio eccentrico. Ora, è vero, me la sono andata a cercare con la mia acconciatura, ma eravamo nel 2004 e contavo sul fatto che, nel 2004, ognuno potesse fare e indossare quel che cazzo gli paresse, senza dover essere sfottuto dal primo coglione che s'atteggia a guappo. A dire il vero, ci fu una cosa che quasi mi fece commuovere: porto gli occhiali da quando avevo 10 anni e, la presa in giro più ricorrente, dimostrazione che è solo un luogo comune il fatto che a Napoli siamo dotati, in origine, di creatività, era e resta 'o spicchià! C'è da dire, però, che, nell'ultimo periodo, la moda di indossare gli occhiali, anche quando si è in possesso di dieci perfette diottrie, anche da parte dei boss di un paesino in provincia di Rejkiavic, ha calato, di molto, l'uso di quest'offesa gratuita e ai limiti della discriminazione. Fatto sta che, quel pomeriggio, essere preso in giro solo per i capelli fu un qualcosa che – non scherzo – mi commosse. La cosa più gentile rivoltami fu: - Uà, par Draongbo'. Poteva andarmi peggio. Non risposi, anche perchè il gruppo di guappi era abbastanza corposo e, soprattutto, ce n'era uno che, a primo sguardo, doveva essere almeno il triplo di me, per altezza e per chiattezza. Però sia chiaro, non stetti zitto per paura di prenderle, no. Sono un tipo coraggioso io, che pensate? Semplicemente, non volevo che si rovinassero i capelli. Comunque, si stancarono presto. Volevano solo trovare la questione e, toltogli il terreno fertile, smisero di prendermi in giro. Succede quasi sempre così. Quel pomeriggio, riuscimmo a prendere la metropolitana e, se vi dicessi di ricordarmi dove andammo, cosa facemmo, chi frequentammo, vi direi una bugia cosmica. Non mi è rimasto nulla nella memoria. Niente, tabula rasa. Vuoto totale. Magari ho fatto la posteggia più megagalattica grazie al mio ciuffo sbarazzino, ma giuro che non me lo ricordo. Forse è stato l'evento traumatico e, allo stesso tempo, tragicomico capitatomi al ritorno, ad aver creato questa lesione al continuum spazio temporale della mia memoria, ma boh, così, su due piedi, non saprei dirvi. Ma nemmeno da seduto saprei fare di meglio. Voi ora, ovviamente, vorreste sapere qual è l'evento traumatico e, allo stesso tempo, tragicomico capitatomi al ritorno. Giusto. Per farla breve, al ritorno, beccammo nuovamente la giovane comitiva dispensatrice di goliardici paragoni, di cui vi ho parlato poc'anzi. Come noi, anche loro stavano aspettando l'autobus per poter tornare a casa, ed è inutile dirvi che ho fatto finta di non sentire i loro mirabolanti complimenti verso la mia persona, con la certezza che, prima o poi, sarebbe arrivato il loro autobus. Ed è inutile anche dirvi che, in silenzio e con la devozione di una perpetua di campagna, pregai l'altissimo affinché il loro autobus non fosse lo stesso nostro. Intanto, i miei amici, Salvatore e il noname del cugino, restavano in disparte come se il fatto non li riguardasse, come se fosse stata una colpa quella di voler imitare a tutti i costi Vegeta secondolivello. Poi, a un certo punto, arrivò un pullamn. -uagliù 'o pullma'. Jamm ja. Era il loro. Grazie Dio, dissi tra i denti, promettendogli che, da quel momento in poi, sarei andato tutti i giorni in Chiesa, come una perfetta pecorella del suo gregge, tornata per onorare la sua magnanimità. Corsero tutti, spingendosi come porci a cui è stata appena gettata la cena nel letamaio, come rattusi con i testicoli gonfi, ai quali si era appena concessa nientepopodimentochè Aida Yespica. Penso sia la soubrette in voga dell'epoca. Salirono tutti, la porta si chiuse, l'autista accese il motore, stavano per partire, mi fecero un ultimo saluto, in forma di epigramma encomiastico in stile catulliano, e fu in quel preciso momento che mi feci forza. Alzai la testa e gridai, computandone le sillabe con visibile godimento, un sontuoso e soddisfacente Va-ffà-ncù-looo. Mi sentii bene, fiero, in estasi, con una sensazione di egoteina diffusa in tutto il corpo. Vaffanculo Vaffanculo Vaffanculo Vaffanculo Vaffanculo Vaffanculo Vaffanculo! Avevo dimostrato di essere un uomo. Senza palle, ma pure sempre un uomo. Non passò molto per rendermi conto, però, che dio non aveva creduto alla mia promessa da pecorella viagliacca. L'energumeno, quello trevolteme, aprì con violenza le porte dell'autobus e, accompagnato dalla combriccola, scese dirgendosi proprio verso di me. - n'agg capite, che 'e ritte?, disse, sputacchiandomi in faccia, e con una ferocia da vero capuzziello gomorriano. Un Ciro Savastano antelitteram, insomma. Tornai in me, quel senso di benessere dicuisopra andò dritto alla pancia, spingendo il mio ego nei canali intestinali, laddove la luce è una fantastica sinossi della realtà. Che cazzo vuol dire? In sintesi, che la vita non finisce mai di mostrarsi così com'è: una merda. Tornai a non parlare. La paura spense completamente il cervello e scaraventò la gola in culo allo stomaco. I miei amici scomparvero. Non so che fine fecero e non lo seppi mai. Rimasi io da solo, circondato da una tribù pronta a fare di me ciò che voleva. Stetti comunque fermo, a guardare davanti a me, senza reagire, pur conservando una certa dignità. Non risposi ai loro nuovi epiteti, certo, ma nemmeno chiesi scusa. Ero lì, a testa alta e con la merda nella mutanda. - stu spicchiate 'e mmerd. Eccola lì. Sembrava strano che non si fossero ancora accorti del mio handicap. Adesso me li faranno volare a Frullone gli occhiali, pensai. Poi... poi dio si ricordò della mia buona fede. Avevo sì fatto una promessa che non avrei mai mantenuto, ma sapeva benissimo che, in fondo in fondo, un po' di fede in lui l'avevo riposta. Sarebbe stato troppo crudele, da parte sua, non aiutarmi. Arrivò sottoforma di vecchietta, una specie di Mrs Doutbfire del rione Chiaiano. Alta la mia metà, con un capello azzeccato al cranio grazie a due etti di sugna e senza manco un dente, e ciononostante dotata di un aspetto tenero e materno, la nonnina si fece largo tra la ressa omertosa, tra cui, ne sono certo, s'erano nascosti Salvatore e quel suo cugino di cui non me ne frega un cazzo di ricordarmi il nome. - Giuvinò, lasciato' sta', disse con una voce da contrabbandiere sudamericano. Bastò questo per allontanarli e, come Mosè di fronte a quel mare di H2O e sperma di pesci, la folla si fece largo. Uno solo ebbe il coraggio di chiederlo: -Signò, ma è 'o nepote vuoste? -sì è 'o nepote mij, vabbé? - No niente, ve vuleve sule dicere che è proprie nu bellu giuvinotte. Poi? Poi la cercai tra la folla, ma non la trovai. Avrei voluto almeno dirle grazie. Ma niente. La vecchietta sparì, forse trascinata da un vortice di pendolari eccitati dall'arrivo dell'autobus, o forse fu solo il parto immaginifico di una commozione cerebrale causata dalla boy gang: Oggi resto ancora convinto che - a dispetto di ciò che vi ho raccontato - fui malamente picchiato e che nessuno si prodigò realmente per salvarmi. Ma in mancanza di altre testimonianze, quel che vi offro e il ricordo che mi resta. Data la scomparsa del mio angelo custode di stracci vestito, pensai che mi avrebbero malamente picchiato fino a farmi avere una commozione cerebrale. Tuttavia... tuttavia non successe nient'altro. Rimanemmo tutti lì a farci compagnia, in attesa dell'autobus e, come in un perfetto racconto di Natale dickensiano, finimmo per fare addirittura amicizia. Tutto fu meravigliosamente bello. Parlammo di Dragonball e delle montature degli occhiali di nuova generazione, in stile Mughini. I ricchi mangiarono a tavola coi poveri, lasciandoli a digiuno. Walt Disney denunciò per plagio Charles Dickens per Christmas Carol. E sul corso di Secondigliano furono finalmente messe le illuminazioni natalizie. Fine.
0 Comments
Leave a Reply. |
RaccomandazioniQui leggerai racconti, idee, sfoghi, calembour, pasticci, riflessioni, soliloqui, turpiloqui e recensioni. Clicca per la Pagina
Archivio
March 2019
|